sabato 8 febbraio 2014

Note sui sigilli dei Priori Generali dell'Ordine dei Servi di Maria [Schede per l'iconografia dello Stemma OSM]



Spesso e volentieri pubblicazioni dell’Ordine dei Servi di Maria, libri, depliant, carte intestate, inviti, auguri, bollettini, ne riportano in qualche parte lo “Stemma”: una S e una M intrecciate, sormontate da una corona con un giglio che termina con tre, cinque o sette fiori. Si tratta della maniera più classica di rappresentare lo stemma dell’Ordine dei Servi che tuttavia possiede anche diverse raffigurazioni, molte prodotte negli ultimi anni.
Eppure nonostante l’abbondante produzione grafica, manca uno studio storico e iconografico dedicato allo Stemma dell’Ordine, che ne ricerchi le origini e le studi le tipologie. Le poche informazioni storiche sono opera del p. Alessio M. Rossi (+1968) che nel suo Manuale di Storia dell’Ordine dei Servi di Maria (1956) dedicava tre pagine ad una rapida panoramica sull’evoluzione delle Insigna ordinis cioè dello Stemma dei Servi di Maria [1]. Vogliamo pertanto fornire in merito una serie di schede utili per impostare e proseguire la ricerca.

Nell’Ordine dei Servi di Maria, occorre individuare il primo stemma nell’immagine della Madonna habentis Filium in Brachio [2], come risulta da un timbro dell’Ordine, descritto due volte dal notaio in due atti pubblici datati 7 luglio 1255, a Città di Castello [3].
In questo atto, si descrive come fra Ristoro, priore del convento di Città di Castello, presentandosi con altri due confratelli a Rinaldo, canonico di Città di Castello e vicario del vescovo Pietro, per ottenere il permesso di edificare chiesa e convento fuori di Borgo Sansepolcro, mostri il sigillo del suo priore maggiore, ricevuto in luogo dell’elezione.
Questo sigillo porta impressa l’immagine della beata Maria Vergine con il Figlio in braccio,  e nell’intorno le lettere: sigillum fratrum serv. b. m. v. loci montis sonai.
Non reca stupore l’utilizzo per il sigillo del priore generale del tema della Madonna con il Figlio in Braccio, ossia di una Madonna di Maestà, in quanto questa immagine è anche tra le prime venerabili icone presenti nelle chiese dei Servi di Maria. Infatti pochi anni più tardi la descrizione del sigillo esibito a Città di Castello, nelle chiese dei Servi a Siena (1261) e a Orvieto (1267) compaiono due Madonne di Maestà dipinte da Coppo di Marcovaldo che recano la stessa immagine.
Si conoscono poi i sigilli di altri due priori generali. In un atto del 1289, visto nel convento di Montepulciano da fra Arcangelo Giani (+ 1623), annalista dell’Ordine, il notaio descrivava il sigillo del priore generale fra Lottaringo da Firenze (+ 1300/1305) impresso nelle lettere patenti, dalle quali risultava la validità del priorato locale di fra Bonaventura da Pistoia, indicando come pendente dalla lettera un sigillo con l’immagine della beata Maria col Figlio in braccio e un frate nella parte inferiore con la scritta intorno: sigillum prioris g.lis fratrum servorum s. mariae [4].
Notiamo che il sigillo si è specificato nel tempo, in quanto ai piedi della Vergine compare la figura di un frate inginocchiato.
Similmente in un atto datato 21 settembre 1308, il notaio Giovanni di Bonaventura da Firenze, dopo aver riferito il testo delle lettere inviate da fra Andrea da Borgo Sansepolcro (+ 1314), priore generale, descrive un sigillo oblungo dove vi era scolpita l’immagine della beata vergine Maria seduta in trono col Figlio in braccio posta in un tabernacolo e nella parte inferiore l’immagine di un frate in ginocchio e con le mani alzate e tutt’intorno la scritta: s. prioris generalis fratrum servorum sancte marie [5]. Anche qui notiamo un ulteriore specifica nel sigillo: il frate inginocchiato questa volta appare a mani alzate in atteggiamento di supplica.

Purtroppo dei sigilli sopradetti ci è arrivata solo la descrizione. Tuttavia il tema della Madonna con il Figlio in braccio rimane per lungo tempo come sigillo solenne del priore generale, per gli atti più importanti [6]. Si possono allora analizzare alcune caratteristiche da un sigillo del priore generale dell’Ordine dei Servi, fra Taddeo Tancredi (+ 1514), ricavato da un lettera del 28 gennaio 1501. In questo sigillo la Vergine incoronata è seduta su un trono e tiene il Bambino in piedi sul ginocchio sinistro. Entrambi sono collocati dentro un finissimo tabernacolo, al di sotto del quale si nota un fraticello, con volto sollevato e mani giunte verso l’immagine. Tutto intorno si nota la scritta: s. prioris generalis frm servorum sancte marie [7].
Nel tempo il sigillo del priore generale si limita allo stemma dei Servi composto dalla S e dalla M sormontati dalla corona con il giglio a sette fiori. In tempi più recenti, il priore generale recupera nel suo sigillo l’utilizzo della Vergine. Abbiamo così un sigillo con una stilizzazione della Madonna del Manto che copre un gruppo di frati con intorno la scritta: prior generalis ord. fratr. servorum mariae. Il tema dei sigilli antichi dei priori generali dell’Ordine dei Servi è stato invece ripreso come suo stemma dalla Pontificia Facoltà Teologica «Marianum» ricalcando il sigillo di Taddeo Tancredi e aggiungendovi la scritta: sigillum facultatis theologicae “marianum” ord. serv. mariae.


 fra Emanuele M. Cattarossi
albatrosm2013@gmail.com



[1] A.M. Rossi, Manuale di Storia dell’Ordine dei Servi di Maria, Roma 1956, pp. 367-369.
[2] Cfr. Fonti Storico-Spirituali dei Servi di S. Maria vol. I, Vicenza 1998, pp. 95-96.
[3] Testo completo in P. M. Soulier, Chartularium Ordinis Servorum s. Mariae tempore sanctorum Fundatorum et sancti Philippi 1233-1285 in Monumenta Ordinis Servorum, t. XVI, Montmorency-Wetteren 1916, pp. 209-211; regesto e documentazione in  F. A. Dal Pino, I Frati Servi di s. Maria dalle origini all’approvazione (1233ca-1304), Lovanio 1972, I, p. 884; II, pp. 216-217; regesto in Fonti Storico-Spirituali… cit., I, p. 27 (n. 12)
[4] Cfr. A. M. Dal Pino, Madonna Santa Maria e l’Ordine dei suoi Servi nel I secolo di storia (1233-1317ca) in Studi Storici OSM 17 (1967), p. 36
[5] Cfr. ibidem…, pp. 36-37.
[6] Per interessanti indicazioni riguardo ai sigilli dei priori generali conosciuti cfr. ibidem…, pp. 38-40.
[7] Roma, AGOSM, Diplomatico, cm 8x5. Cfr. ibidem…, p. 39.

Nessun commento:

Posta un commento